Inizio d’anno in salita per il colosso del lusso LVMH, che chiude il primo trimestre 2025 con vendite sotto le attese. Il gruppo – che controlla brand come Louis Vuitton, Dior, Fendi e Loewe – registra un calo organico del 5% nella sua divisione di punta, moda e pelletteria, ben oltre il -1/-2% previsto dagli analisti.
A livello complessivo, i ricavi del gruppo sono scesi del 3%, senza che alcuna divisione mostrasse segni di crescita. A soffrire di più è il comparto Wine & Spirits (-9%), mentre tengono gli orologi e gioielli, con vendite stabili. Lieve flessione anche per profumi e cosmetici (-1%), così come per il canale retail che include Sephora e DFS.
Secondo Luca Solca, analista di Bernstein, il gruppo ha vissuto un “inizio difficile”, rispecchiando un quadro più ampio di rallentamento del lusso a livello globale. A pesare sono l’incertezza macroeconomica, l’instabilità dei mercati USA – acuita dalle politiche protezionistiche di Donald Trump – e le tensioni crescenti con la Cina, che rendono inefficaci i tentativi di stimolo della domanda.
Nonostante tutto, LVMH sembra intenzionata a rafforzare la sua presenza in Asia: in arrivo una retrospettiva Dior in Corea del Sud, una mostra Loro Piana a Shanghai e un’esposizione Loewe a Tokyo.
Un segnale chiaro: anche nei momenti complessi, il gruppo punta sull’immagine, sulla cultura e sulla forza dei propri brand per restare protagonista.
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